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Il ruolo delle donne\1: Luisa Muraro e l’utero in affitto

Iniziamo così un percorso che ci porta in luoghi diversi e, speriamo, stimolanti. Ragioniamo sul ruolo delle donne oggi. Lo facciamo grazie ad un libro che parla del rapporto degli adulti con le “creature piccole”.

Citando la casa editrice:

anima-corpoUn’analisi del tema dell'”utero in affitto“, considerato come la forma più attuale di sfruttamento del corpo delle donne. La scrittrice e filosofa Luisa Muraro, reagendo all’enorme pressione sulle “madri surrogate” e alla richiesta di legalizzazione di pratiche che negano il livello etico e la dignità della donna, ripensa il rapporto della donna con il proprio corpo – alla luce di un neoliberismo culturale che ne predica la totale disponibilità – ed esalta l’unicità della relazione madre-creatura che va formandosi. Un testo per capire il dibattito che sta investendo la politica, il diritto, l’etica e la famiglia e per rifllettere su un tema esplosivo, che riguarda tutti.

Guarda video intervista a Luisa Muraro

Guarda il dibattito alla Libreria delle donne

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Buon uso dell’8 marzo

E basta con queste polemiche sull’8 marzo! E’ una festa e, come tale, un rito: non sono certo io che devo spiegare l’importanza dei riti, già indagata da antropologi del calibro di Van Gennep o Maurice Bloch. E’ un rito anche festeggiare il compleanno, ma non è che una persona si sente viva solo quel giorno e morta negli altri. Quindi non è che ci si senta donne solo l’8 marzo o, per chi è uomo, non deve celebrare la donna solo in quella giornata, a volte in maniera volutamente ipocrita.

Donne che corrono sulla spiaggia - Pablo Picasso - 1922

Donne che corrono sulla spiaggia – Pablo Picasso – 1922

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MARINA CVETAEVA

MarinaCvetaeva1914

Euridice a Orfeo
di Marina Cvetaeva,
traduzione di Serena Vitale (1997)
Per chi ha sciolto gli ultimi brandelli
del velo (né guance, né labbra!…)
non è forse abuso di potere
Orfeo che scende nell’Ade?
Per chi ha slegato gli ultimi anelli
del terrestre… e sul talamo ha lasciato
L’alta menzogna del vedere in volto
e in dentro guarda – il nuovo incontro è spada.
È già pagato – con tutte le rose
del sangue – questo dovizioso taglio
d’immortalità…
Fino all’alto Lete
amante tu – io chiedo a te la pace
della smemoria… Giacché in questa casa
illusoria tu, vivo, sei fantasma, e vera
io, morta… Che posso dirti – oltre:
“Dimentica e abbandonami!”
Non riuscirai a turbarmi! Non mi farò portare!
Non ho neanche mani! Né labbra
da posare! Dal morso di vipera dell’immortalità
la passione di donna prende fine.
È già pagata – ricorda le mie urla! –
questa distesa estrema.
Orfeo non deve scendere a Euridice.

I fratelli – turbare le sorelle.

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